In un’epoca dominata da guerre, migrazioni, nuove e molteplici povertà, comprese quelle culturali, lo Stato, gli enti pubblici e privati devono sostenere con politiche dirette e sussidiarie l’educazione permanente per tutto il corso della vita.
Mentre il potenziamento dell’istruzione è un dovere obbligatorio per lo Stato, il sostegno dell’educazione permanente è ritenuta facoltativa. Dato che in Italia vige da troppi anni la politica dell’emergenza tutto ciò che è considerato facoltativo viene ignorato. Ed è così anche per l’educazione permanente dei cittadini, lasciata alla buona volontà dell’iniziativa del privato sociale.
È ora di cambiare approccio e riconoscere il ruolo sociale, politico ed economico dell’educazione e quindi dell’apprendimento permanente per tutto il corso della vita.
Occorre investire nell’educazione permanente per le seguenti ragioni:
- Sviluppo personale e professionale: L’educazione permanente consente alle persone di continuare a imparare e crescere durante tutta la vita. Attraverso corsi, workshop, autoapprendimento e altre attività, gli individui possono migliorare le loro competenze, acquisire nuove conoscenze e rimanere aggiornati sulle tendenze e le innovazioni.
- Inclusione sociale: L’educazione permanente promuove l’inclusione sociale. Offre opportunità di apprendimento a persone di diverse età, livelli di istruzione e di differente estrazione sociale. Questo contribuisce a ridurre le disuguaglianze e a garantire che tutti abbiano accesso a risorse educative.
- Cittadinanza attiva e democrazia: L’educazione permanente aiuta a formare cittadini consapevoli e partecipi. Le persone istruite sono più propense a partecipare alla vita democratica, a votare e a contribuire positivamente alla società.
- Sviluppo economico: Investire nell’educazione permanente porta a una forza lavoro più qualificata e adattabile. Le competenze acquisite migliorano la produttività e la competitività economica del paese. La stabilizzazione del personale delle Agenzie formative e la strutturazione delle stesse producono nuovi posti di lavoro e sviluppano un indotto nei consumi della filiera culturale.
- Beneficio collettivo: Quando le persone continuano a imparare, l’intera società ne beneficia. Le nuove idee, le soluzioni innovative e la collaborazione derivante dall’educazione permanente contribuiscono al progresso generale sia in senso economico sia in quello spirituale
L’educazione permanente coinvolge tutte le generazioni e le culture favorendo il dialogo intergenerazionale e interculturale.
Università popolari e aperte, della terza età, dell’età libera, sono da oltre 50 anni un luogo di incontro e di ricerca, presidio di cultura e di socialità.
È giunta l’ora di sostenerle e strutturarle in modo da dare una risposta concreta alla lotta contro tutti gli analfabetismi (strutturali, funzionali, emotivi, ecc.), alla diffusione di fake news, ai populismi, alle derive autoritarie, all’abbandono dei principi democratici.
Rivolgiamo un appello al Governo, al Parlamento, alle Regioni, alle Città metropolitane, ai grandi Comuni, di proclamare l’educazione permanente bene pubblico e di dedicare risorse economiche e destinare parte del patrimonio immobiliare alle Agenzie formative meritevoli operanti per il bene comune.
L’unione italiana di educazione degli adulti
Approvato all’assemblea generale dei soci. Melfi, sabato 18 maggio 2024.